I personaggi più odiati dal mondo dell' Islam




Gli integralisti islamici avevano pubblicato, a febbraio 2013, la lista dei più odiati nemici dell’Islam. Tra loro anche Stephane Charbonnier ucciso ieri a Parigi.


Di seguito l'elenco degli obiettivi:


Geert Wilders: olandese, fondatore del Partito per la libertà anti-Islam Pvv. Recentemente ha dichiarato di volere meno marocchini in Olanda. Vuole mettere al bando il Corano, che paragona al “Mein Kampf” di Hitler; vuole impedire l’immigrazione da Paesi musulmani; ha girato un film molto controverso, “Fitna”, che collega apertamente Islam e terrorismo.


  • Ayaan Hirsi Ali: somala nata in Olanda, ha scritto “Siamo in guerra con l’Islam” e “Infedele. Ha dichiarato: “Non esiste un islam moderato. Ci sono musulmani passivi, che non seguono le regole dell’islam, ma in realtà c’è un solo islam, definito come sottomissione alla volontà di Dio. Non c’è niente di moderato in questo”. Ayaan Hirsi Ali è stata sceneggiatrice del celebre cortometraggio “Submission” (2004), sulla condizione delle donne musulmane, costato la vita al regista olandese Theo Van Gogh.
  • Morris Sadek: egiziano naturalizzato Usa, ha diffuso il video “L’innocenza dei musulmani“. Il film che descrive Maometto come un mascalzone e un pedofilo. Un film che nessuno ha mai visto. Solo il trailer: immagini amatoriali, atmosfera da “porno soft”, con la figura del Profeta ridicolizzata: un truffatore donnaiolo che abusa dei minori.
  • Carsten Juste e Flemming Rose: Redattore capo ed il responsabile delle pagine culturali del giornale danese Jillands-Posten, per aver pubblicato cartoni animati blasfemi, caricature ”ingiuriose ed offensive” contro il profeta.
  • Kurt Westergaard: vignettista danese, ha disegnato Maometto con una bomba come turbante. È stato anche assalito in casa in un tentativo di ucciderlo fortunatamente fallito.
  • Lars Vilks: vignettista olandese, disegnò un Maometto con il corpo di un cane.
  • Molly Norris: vignettista Statunitense, Condannata a morte dall’imam americano al Awlaki per i disegni su Maometto. In particolare una vignetta che raffigurava due donne: una coperta secondo l’uso musulmano, l’altra adornata da un copricapo grottesco. La didascalia diceva: “Permettere il velo che copre il viso e proibire i cappelli d’ alta moda”. Licenziata dal giornale per cui lavorava, il Seattle Weekly, viene condannata da una fatwa e costretta a vivere blindata, sotto una protezione asfissiante. Non è morta, ma è come se lo fosse. È irreperibile, ha cambiato nome (quindi non esiste più una Molly Norris) e vive nascosta, sotto protezione dell’FBI, con una nuova identità.